Abito a Firenze, dalle parti della stazione.
Nel post che promuove questa iniziativa leggo di mandare foto “che raccontino la vostra città, paese, quartiere…”.
E fin qui va bene perché le foto sono prese nel raggio di 200 metri da casa.
Ma più oltre ci sarebbe anche scritto che deve essere “un posto dove stai bene,
che ti piace passarci anche solo qualche ora.
Un posto tuo”.
Ecco, su questo purtroppo non ci siamo per niente, perché tanto sto bene dentro casa,
quanto mi irrita fuori.
È un abitare è schizofrenico, il mio: dentro casa pace e tranquillità,
fuori folla e confusione.
Perciò non sono affatto sicuro che le mie foto rispondano
del tutto allo spirito di questa iniziativa, anche perché alcune, più che mostrare suggeriscono;
ma c’è il rischio che suggeriscano solo a me…
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Il tetto di casa con quelli vicini
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Gioco d’ombra sulla classica pulsantiera di ottone
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L’importante è il rispetto
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Estetica del denaro
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Giungla urbana
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Catacombe funzionali
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Priorità
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La bellezza nonostante
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Gente, gente e merci
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… ma sei comunque solo
Un abbraccio,
Alessandro
Bacheca
Diciamo che sono dieci quadretti ‘impressionisti’ tenuti insieme solo da quei 200 metri. E anche i titoli (chiamarle didascalie sarebbe piuttosto pretenzioso) non sono meglio, più elucubrazioni che descrizioni. Però, a ben guardare, la cosa alla fine potrebbe funzionare lo stesso, e se volevo mostrare parcellizzazione e disordine del mio intorno, potrei anche esserci riuscito giocando di sponda. Molto di sponda… (wave)Caro Mirko, hai tutte le ragioni del mondo. Il racconto proprio non c’è (figurarsi una qualche unità stilistica tipo portfolio!). Me ne sono reso conto anch’io guardando i lavori precedenti, ma ormai ...Vedi altro
Essere di Firenze e raccontare (per immagini e parole) del luogo in cui vivi, rischiava di tradursi in un catalogo di un'agenzia di viaggio/turismo.
Invece - nel bene e nel male, in tutti sensi - hai proposto un modo di vedere, un sentire molto personale (e per questo meno anonimo di un catalogo di belle foto).
E' una testimonianza del tuo personale vivere e sentire una realtà che - dalla pressochè totalità degli osservatori - è conosciuto solo attraverso altri occhi: quello delle riviste di viaggi e turismo, delle foto ricordo e di quelle artistiche
Questo è diverso da tutto ciò: non sono foto (e parole) di cui ci sia da bearsi, ma da imparare a vedere in un modo diverso una realtà che credevamo di conoscere.
Un saluto,
GlaucoSai che ti dico, Alessandro?
Essere di Firenze e raccontare (per immagini e parole) del luogo in cui vivi, rischiava di tradursi in un catalogo di un'agenzia di viaggio/turismo.
Invece -...Vedi altro
Dal punto di vista fotografico anche a me piace la foto dei tetti per l'inquadratura così particolare. E mi piacciono le ultime due, specialmente se viste leggendo le didascalie che le accompagnano.
Portami un bacione a Firenze! :)
Un salutone, BrunoCiao Alessandro, per me il commento di Glauco è stato perfetto. Andando dietro a quelle che sono le tue sensazioni ci hai raccontato a modo tuo, e quindi in modo originale, il tuo rapporto con la tua ...Vedi altro
L’uso dei tanti luoghi strafamosi di Firenze l’ho escluso immediatamente, come ha giustamente intuito Glauco.
Non è che li voglia snobbare, tutt’altro, quando vado a fare i miei giretti divento turista anch’io e li apprezzo e li fotografo; ma quando mi penso abitante, residente, il mio punto di vista cambia, magari non del tutto, ma cambia parecchio. Non sono più anch’io folla, divento io che guardo la folla che guarda Firenze. Non so come dire…
Ad ogni modo, il bacione a Firenze lo porto di sicuro anche se non viene dall’America. Anzi: dalla Merica… (wave)Grazie Glauco e grazie Bruno. :)
L’uso dei tanti luoghi strafamosi di Firenze l’ho escluso immediatamente, come ha giustamente intuito Glauco.
Non è che li voglia snobbare, tutt’altro, q...Vedi altro